Il modello d’impresa

“L’Italia rimane il Paese più bello del mondo, ma per continuarvi a vivere bisogna considerare le nuove dinamiche del mondo del lavoro e dell’impresa”

Siamo tutti precari, questa è una realtà a cui nessuno oggi si può sottrarre, i prossimi tagli verranno fatti inevitabilmente nella roccaforte del posto sicuro: l’impiego pubblico. L’unico modo per assicurarsi un reddito in Italia sarà avere un’attività in proprio.

Ma vediamo meglio il mondo del lavoro e dell’impresa.

  • Lavoro dipendente (dirigente, impiegato, operaio).
  • Lavoro autonomo (libero professionista, artigiano, commerciante, consulente).
  • Titolare d’impresa (industriali, titolari di catene di distribuzione commerciale).
  • Investitori (proprietari di immobili dati in affitto, soci di imprese, azioni).

La differenza sostanziale tra le categorie sopra elencate, è che i dipendenti ed i lavoratori autonomi hanno la produttività strettamente legata al tempo impiegato nel lavoro, mentre i titolari d’impresa e gli investitori sono proprietari di sistemi che producono denaro. Tutti vorrebbero essere titolari d’impresa e/o investitori, ma si è anche consapevoli della complessità per realizzare un’impresa ed avviarla, o di acquisire denaro e competenze per investire in immobili o aziende.

A questo punto è necessario farsi una domanda: a cosa serve lavorare?

Due possibili risposte:
1) mettere al servizio degli altri le proprie capacità, per risolvere problemi e fornire prodotti o servizi;
2) generare un reddito per alimentare bisogni e stile di vita.

La verità è che nessuno lavorerebbe se non avesse bisogno di denaro. Chi non deve recarsi su un posto di lavoro impiega generalmente il proprio tempo per:
– studiare per aumentare la propria cultura;
– praticare degli hobby;
– fare del volontariato;
– viaggiare;
– passare più tempo con la propria famiglia;
– andare al mare o in montagna;
– fare sport;
– comprarsi una barca a vela;
– andare a vivere in campagna;
– trasferirsi all’estero.

Chi non ha bisogno di lavorare, in genere, è pensionato o vive di rendita.
Come si fa a vivere di rendita?
Di solito con:
– diritti d’autore da musica, canzoni ed altre proprietà intellettuali;
– royalty da brevetti ed altre opere d’ingegno;
– percentuali dalla creazione di reti commerciali, chiamati anche “guadagni residui”.

I diritti d’autore, le royalty dai brevetti ed i guadagni residui, permettono ai legittimi proprietari di ottenere delle rendite senza il rischio d’impresa. Dei tre sistemi sopra descritti, quello più semplice da realizzare è il terzo, cioè l’acquisizione dei “guadagni residui”.

Pochi conoscono i guadagni residui, si tratta di percentuali sulla creazione di reti di consumatori-divulgatori.
Il sistema tradizionale d’impresa è piramidale ed anche le organizzazioni di vendita lo sono. Il marketing multilivello invece esclude il concetto di posizione acquisita e si basa unicamente sulla meritocrazia, cioè sui risultati.

Il marketing multilivello è un sistema che ha alla base il cliente stesso. Il cliente soddisfatto che promuove come normalmente accade il proprio fornitore, ma in questo caso ha accesso ad un sistema di compensi, senza rischi in investimenti e gestibile con un semplice smartphone connesso ad internet.

Il marketing multilivello nasce negli anni ’50 in America, si è diffuso in tutto il mondo ed oggi è nell’espressione massima del suo potenziale grazie ad internet.